Il conflitto uccide il team

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Se abbiamo difficoltà ad esercitare la nostra leadership in un team di lavoro, è possibile che una delle cause fallimentari sia il conflitto.

Spesso il leader comunica i cambiamenti, le novità, decide le strategie, pone gli obiettivi, ma non sempre i membri della squadra sono allineati o d’accordo con le decisioni prese. Il problema principale è che, pur non essendo d’accordo, i colleghi non lo dicono, se lo tengono per loro, e quando decidono di dirlo, lo fanno lungo i corridoi, in modalità pettegolezzo o critica.

A volte i conflitti non sono legati al sistema aziendale, ma sono legati alle relazioni tra le persone.

Ad esempio, mi riferisco ai conflitti scaturiti dal comportamento di un collega, piuttosto che da un feedback male interpretato da parte di un responsabile, o a tutte quelle questioni lavorative che purtroppo vengono prese un po’ troppo sul personale.

Quando un collaboratore sta attraversando una fase conflittuale, non si sente totalmente a suo agio, manda giù bocconi e magari dice «» quando vorrebbe dire «No». Altre volte si generano conflitti semplicemente per mancanza d’informazione dal vertice.

Gli atteggiamenti della squadra sono evidenti, non c’è leggerezza nell’ambiente, non c’è divertimento o piacere di lavorare insieme e i risultati sono molto più bassi del previsto.

Non puoi non accorgerti che c’è qualcosa che non va.

conflitto

Come puoi risolvere?

1) Fai una riunione con tutta la squadra.

2) Detta le regole del gioco di quella riunione, ovvero spiega cosa si farà, come e perché. L’obiettivo e fare sapere a tutti che è evidente che ci sono dei conflitti interni e che vogliamo risolverli, dicendo senza filtri quello che pensiamo ai diretti interessati, portando alla luce tutti i disaccordi, non necessariamente per risolverli nell’immediato, ma quanto meno per liberarci del peso sullo stomaco che ci impedisce di sentirci sereni.

3) Ricorda che il vero leader apre le danze con qualcosa che non gli sta bene di qualcuno o di tutta la squadra, così dà il buon esempio. Una delle regole principali da rispettare è che non si può ribattere: chi parla dice la sua e tutti ascoltano, non ci si giustifica, non si trova una soluzione, non si critica, non si ribatte. Si ascolta e basta!!!

4) Stimola tutti affinché espongano la loro opinione. Raccogli tutti i conflitti e poi fai i ragionamenti necessari e prepara la seconda mossa: quella di riunire tutti o prenderli individualmente con l’obiettivo di trovare una soluzione.

Tante volte, basta tirare fuori i problemi che le persone si sentono meglio, più sollevate, più libere. Quando succede questo, facilmente quei cambiamenti diventano più accettabili. Se il conflitto è nei confronti di qualcuno in particolare, basta essere diretti, dire quel che si pensa, liberarsi di quel che si è tenuto dentro fino a quel momento e, come d’incanto, la maggioranza dei conflitti andrà a posto da sola.

Per concludere: se il tuo team è arrabbiato, non è appassionato, non ottiene risultati, prenditi la responsabilità di verificare se il problema principale sono i conflitti e intervieni subito. Aspettare significherebbe ostacolare ulteriormente la squadra e i suoi risultati.

Armati di fiducia, pazienza, ascolto e comprensione e le cose andranno alla grande.

Buon lavoro!
Daniela Bonetti

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